ROMA. Intervento della senatrice Manuela Granaiola: “Ieri un caso grave di meningite in Toscana: una donna di 75 anni di Portoferraio. Oggi una bambina di tre anni, residente a San Giuliano di Pisa.

In entrambi i casi si tratta di meningococco di tipo B. una forma meno grave per fortuna del temuto ceppo che all’inizio dell’anno aveva fatto 6 morti, ma che può essere trasmessa tra soggetti immonudepressi.

La donna attualmente è ricoverata in prognosi riservata all’Ospedale di Livorno, dove viene seguita costantemente dallo staff sanitario dell’Asl.

Sono già intervenuta la settimana scorsa in aula a seguito del terzo decesso avvenuto nell’Empolese, che ha fatto crescere l’allarme nella popolazione.

La meningite fa paura perché compare all’improvviso e nel giro di poche ore può arrivare ad uccidere, come è successo purtroppo anche lunedì 30 all’infermiera di 34 anni di Vinci. La Toscana, che è la seconda regione d’Italia, dopo la Puglia, per numero di casi registrati nell’ultimo triennio, sta facendo per fortuna una capillare campagna per le vaccinazioni.

Come ho già fatto la settimana scorsa, torno a sollecitare una risposta da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che ci faccia capire meglio con quale malattia abbiamo a che fare, da che cosa è causata, quali sono i motivi per cui manifestazioni stanno diventando frequenti in Toscana”.

“Ritengo – ha proseguito Manuela Granaiola- che un intervento da parte dell’Iss sia urgente e non più rinviabile. Ritengo anche che ci sia bisogno da parte del ministero della Salute una forte campagna di informazione su come riconoscete la meningite, specialmente quella di tipo B, quali precauzioni si devono prendere per non essere contagiati, quali sono le possibilità di prevenzione, a partire dalle vaccinazioni, e anche quali siano i possibili effetti collaterali dei vaccini”.

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